Il patrimonio italiano è noto per la straordinaria ricchezza, ma rivela un potenziale di attrattività non ancora valorizzato. I trend negli ingressi e negli incassi sono positivi, ma nessun museo appare tra i 10 più visitati al
mondo, uno su tre ha meno di 1000 visitatori l’anno e il 70% degli italiani non li visita. L’innovazione digitale sta penetrando nei musei soprattutto con strumenti di comunicazione come il sito web, i social network e le newsletter. Dall’analisi del campione dei musei effettuata dall’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali nel 2016 risulta che il 52% dei musei possiede almeno un account sui social network; solamente il 13% è presente nei tre più diffusi. Su Facebook si registra la maggiore presenza (51%); seguono Twitter (31%) e Instagram (15%).
“Molte istituzioni hanno raccolto la sfida di trasformarsi per divenire più efficienti e parlare a nuovi e vecchi pubblici. L’innovazione digitale, che ha determinato un radicale cambiamento dei paradigmi di mercato negli ultimi anni, potrebbe ora rappresentare un fondamentale fattore di trasformazione per il settore culturale”
Recenti studi hanno confermato che l’appetibilità di un museo e il numero di visitatori, risulta strettamente legato al livello di tecnologia impiegato all’interno dello stesso Museo. Una fruizione assistita con elementi multimediali e interattivi rende più interessante la visita.

Destinatari e profili funzionali:
Il corso ha l’obiettivo di generare la consapevolezza e la conoscenza di base sui processi di digitalizzazione delle attività e dei beni culturali, in ottica di progettazione strategica e management di iniziative di digitalizzazione.
E’ rivolto a laureati nelle discipline umanistiche, diplomati alle accademie di belle arti, professionisti e imprenditori nel settore delle imprese culturali e creative, dipendenti di enti ed organizzazioni pubbliche nel
settore dei beni e delle attività culturali.